domenica 12 febbraio 2012

ZADAR SEA ORGAN: il "sound" del mare Croato

Revisore:


In questo post proponiamo il racconto in prima persona di uno dei responsabili di progetto per la costruzione dell'Organo del mare, situato a Zadar in Croazia. Il sottoscritto revisore si è occupato semplicemente di tradurre quanto descritto dall'autore e pubblicato su questo interessante sito. Pubblichiamo il racconto in diverse parti, ecco qui la prima....buona lettura... e ascolto.. cliccando infatti sul seguente link potrete ascoltare il suono dell'organo marino di Zadar. ASCOLTA (fonte www.croatia.org).
Tutte le foto e schemi a meno che diversamente indicato sono state prese dal suddetto sito.



SOLUZIONE ACUSTICA E MUSICALE PER L’ORGANO DEL MARE


Sommario

Questo documento descrive il progetto acustico e musicale, risalente al 2007, dell’ attrazione sonora costruita nella città di Zadar, Croazia, denominata “Morske orgulje”, ovvero Organo del mare. Il suddetto impianto è stato installato all’interno scalinata in pietra situata sulla riva al mare. Le 35 canne che formano l’organo sono state inserite sotterraneamente dentro a piccole gallerie collegate al fianco da un canale centrale. In ogni canna viene immessa una quantità d’aria, generata dalla spinta dell’onda, la quale penetra attraverso un tubo di plastica immerso in acqua. Il suono viene emesso, nelle vicinanze, attraverso aperture nella parte più alta delle scale. I 7 gruppi di canne sono accordati secondo due modelli affini di scala diatonica maggiore, disposti in serie alternatamente. Il risultato delle note e degli accordi generati è una funzione di dell’energia d’onda distribuita casualmente nello spazio – tempo.


Introduzione

Zadar, situata sul litorale croato, ha più di 3000 anni di tradizione cittadina e oggi è la quinta città del paese in ordine di grandezza; grazie ad un economia fiorente, ambisce a diventare un simbolo nel settore del turismo, sfruttando in particolare le abbondanti risorse storiche, archeologiche e naturali. Un aspetto peculiare della città è la sua “microlocazione” su una penisola naturale. Uno delle recenti interventi che hanno permesso un ulteriore sviluppo del turismo è stata l’adattamento del molo estremo della penisola al fine di ricevere le grandi navi da crociera per permettere ai passeggeri delle navi di sbarcare direttamente in centro, nel cuore di Zadar. 




Il responsabile del progetto, l’architetto Nikola Basic, ha fatto un altro passo avanti verso l’arricchimento urbano facendo costruire un lungomare composto da un attraente scalinata in prossimità della banchina. Ma questo non era abbastanza: egli infatti rifletteva sul come poter nobilitare melodicamente il suono scrosciante delle onde, grazie all’energia generata da esse stesse. In cerca quindi di una corretta soluzione, Mr. Basic ha assunto il sottoscritto sia in qualità di tecnico competente in acustica che come compositore. L’incarico era quello di sviluppare l’idea di origine in un prodotto concreto che potesse essere completato nel rispetto dei tempi e soddisfare i piani di costruzione.
Entrambi eravamo d’accordo che l’utilizzo di canne da organo, fosse una scelta per lo scopo prefissato, e così è stato concepito l’Organo del mare. Mr Basic ha formato poi il gruppo di lavoro completo, che comprendeva il sottoscritto, il Prof. Vladimir Androcec per la parte idraulica ed il costruttore di organi Mr Tomislav Faullend Heferer, per il design delle canne.
Il porto di Zadar e le autorità cittadine hanno accettato il progetto complessivo dell’Organo del mare nell’autunno del 2004. Il nuovo molo di Zadar, incluso l’Organo del mare, è stato inaugurato il 15 Aprile 2005.


Caratteristiche al contorno e restrizioni

La linea costiera del luogo indica Sud-Est – Nord-Ovest. Il semicerchio approssimativamente in direzione ovest è la principale sorgente ventosa a generare onde potenti. In questa zona, le principali correnti ventose provengono da Sud e Sud-Est.
Un canale ampio 4 o 5 km separa la penisola dalla vicina isoletta Ugljan. Il traffico attraverso detto canale è spesso intenso ed include traghetti, pescherecci, talvolta navi da carico all’ingrosso e petroliere. Le onde da essi generate, trasversali o di taglio rispetto alle onde naturali, provocano movimenti ondosi che si protraggono per un considerevole periodo di tempo.
Nonostante il mare Adriatico sia in realtà solamente un baia profonda del Mediterraneo e le ampiezze di marea superano i 40 cm solo di rado, tuttavia, in condizioni di clima mite, si ha di frequente un moto caratterizzato da lunghe onde quindi la superficie marina è quasi in movimento perpetuo. 
La scalinata sul mare è piuttosto vicina (55m) ad alcune abitazioni, e così il problema dell’inquinamento acustico è stato debitamente considerato.
Tenendo in considerazione questi ed altri elementi, il gruppo di lavoro ha iniziato a pensare alla soluzione da adottare.


Fig. 5

Fig. 6

Configurazione 

E’ stato adottato il seguente modello fisico. Un estremo di un idoneo tubo di plastica viene immerso sotto la superficie marina, mentre l’altro estremo viene unito al “piede” di una canna da organo.
L’acqua in movimento all’interno del tubo esercita una pressione sulla colonna d’aria, che spinge così la canna a suonare. Questa configurazione base è stata modellata per potervi adattare la costruzione della scalinata e ottimizzata fisicamente su parametri idraulici, pneumatici ed acustici.
Un esempio di dettaglio costruttivo è mostrato in figura 6. L’impianto inizia sotto il livello medio del mare con un tubo d’entrata rivestito da uno strato anti-vegetativo e previsto sotto il gradino più basso della scala. Successivamente il tubo sale obliquamente riducendo il suo diametro al fine di incrementare la velocità dell’acqua al proprio interno. La parte più in alto contenente aria, si ripiega in orizzontale, entra nel canale/corridoio centrale sotto il pavimento del lungomare e arriva fino al piede della canna dell’organo. La cassa di risonanza della canna attraversa ulteriormente in orizzontale il canale e sporge nel tunnel laterale.
Si è deciso di installare canne ad anima (funzionanti con lo stesso principio del flauto dolce: l'aria, incidendo trasversalmente su un labium, mette in vibrazione la colonna d'aria), in ragione del caratteristico timbro “rotondo”, così come per la minor sensibilità all’aggressivo ambiente marino, diversamente dalle canne ad ancia. Tutte le canne sono in acciaio inox. In Fig. 7 sono mostrati i disegni delle canne.
Le 35 coppie tubo – canna sono distribuite in 7 sezioni lungo la scalinata, ogni sezione ospitante 5 canne accordate. Il canale centrale comprende le 35 canne e le relative bocche, riparate all’interno del corridoio. Il suono dell’organo viene proiettato verso l’ambiente esterno attraverso una serie di aperture presenti sull’intera parte alta della scalinata.
La distribuzione di energia delle onde che colpiscono la banchina è ovviamente casuale, ci si aspettava così che il suono delle canne ad anima potesse attivare in qualsiasi momento gli estremi di tutte le possibili caratteristiche musicali: livello sonoro, dinamica, accordi, melodie, overblowing (passaggio da una nota ad un’altra tipico degli strumenti a fiato).
Un sound così caotico non avrebbe certamente nobilitato lo scroscio dell’onda, per questo è stato necessario controllare e restringere l’arco delle possibili caratteristiche tonali, sia acusticamente che musicalmente. Le conseguenze di questo controllo hanno inciso sia sul lavoro del costruttore dell’organo che di quello responsabile del progetto.


Fig. 7

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